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La Marchigiana è una delle più note razze da carne italiane; con il suo colore rosato, la sua tenerezza e la giusta infiltrazione di grasso è considerata una carne di grandissima qualità.

Il fatto che vengano utilizzati capi di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, periodo in cui la carne è magra e con bassi livelli di colesterolo determina un prodotto indicato per una dieta equilibrata, perché ricco di proteine e povero di colesterolo.

Questa razza viene principalmente allevata allo stato semibrado o brado nelle Marche e nelle regioni limitrofe (Abruzzo, Molise, Campania). E’ stata riconosciuta come entità etnica soltanto in epoca relativamente recente.

L’allevamento al pascolo determina una crescita naturale in una condizione di benessere animale.

La Marchigiana deriva dall’incrocio di bovini Marchigiani di ceppo Podolico non migliorati (un tempo impiegati per i lavori agricoli) con soggetti di razza Chianina e, successivamente, dall’unione delle bovine meticce Chianine-Marchigiane) con tori di razza Romagnola. Solo nel 1932 ha avuto inizio un’accurata selezione che ha portato la razza Marchigiana al “tipo” attuale.

Un tempo allevata per duplice attitudine, ora viene allevata esclusivamente per la carne.

I vitelli sono allattati dalle madri sino allo svezzamento e successivamente si nutrono, in buona parte, con fieno e foraggi tipici della zona di allevamento, orzo, mais, favino e pisello proteico.

La Marchigiana vanta del riconoscimento IGP per la carne bovina in Italia con la denominazione “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale” e possiede il marchio “5R”.

Il C.C.B.I. (Consorzio Produttori Carne Bovina Pregiata delle Razze Italiane), è un Ente senza scopo di lucro riconosciuto con decreto Ministeriale del 5 luglio 1984, conosciuto anche come “5R”, tutela la produzione della maggioranza degli allevatori bovini delle razze pregiate italiane da carne e controlla la distribuzione attraverso macellerie convenzionate dislocate in tutto il territorio italiano.

Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, ha ottenuto nel 1998 l’Indicazione Geografica Protetta, primo marchio di qualità per le carni bovine fresche approvato dall’Unione Europea per l’Italia.

L’Indicazione Geografica Protetta garantisce il rispetto di regole ferree sia nell’alimentazione e allevamento degli animali, sia lungo tutti i successivi passaggi della filiera: macellazione, sezionamento, confezionamento e vendita.

Solo la denominazione protetta “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP” permette di tutelare, valorizzare e difendere oltre alle razze anche il loro legame con il territorio tipico di origine e di produzione.

Un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie.

Guido Piovene

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